21 Marzo Giornata contro la mafia

Il 21 marzo si celebra la XXVIII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie su iniziativa di Libera. Una giornata istituzionalizzata il 1° marzo 2017 grazie a una proposta di legge votata a unanimità alla Camera dei Deputati.

La ricorrenza e il suo significato

L’obiettivo di tale ricorrenza non è soltanto quello di fare crescere rigogliosa la pianta della legalità, ma soprattutto per una presa di coscienza collettiva per fondare una cultura della “Teologia della liberazione” dalle mafie nel popolo italiano: uomini e donne, adulti e giovani, credenti e non credenti, politici e imprenditori.

Oggi manca una concezione di vita che ci faccia credere nella giustizia, nel dovere, nella legalità, nella solidarietà, per dare speranza alle nuove generazioni. Ora tutto evapora in una grande nube tossica dove infuria l’egoismo, la discordia, la violenza, la zuffa autoreferenziale, gli insulti e scontri verbali accentuati dall’utilizzo sconsiderato e non regolamentato dei social network.

Mafia e potere politico

Quando la mafia entrò in crisi nel rapporto col vecchio potere politico, capì che bisognava cercarsi altri referenti e divenne una mafia che non spara e che penetra in quella zona grigia di cui si preferisce tacere, quella zona inquietante tenuta sempre nascosta, che si trova tra malavita organizzata e le istituzioni dello Stato.

La “pace mafiosa” ora pretende l’abolizione dell’ergastolo ostativo, dopo aver vinto con la chiusura dell’Asinara e di Pianosa e con l’ammorbidimento del carcere duro, cercando allo stesso tempo di contrastare la confisca dei patrimoni mafiosi e ad una nuova legislazione sul pentitismo per ottenere privilegi a favore di chi ha ucciso e sparso terrore. La mafia non ha vinto e neanche ha perso, però esiste viva e vegeta.

Le trincee della Legalità

Milano, tuttavia, ha i suoi anticorpi e l’impegno repressivo delle forze dell’ordine e della magistratura sono il filo conduttore per individuare il potere esercitato dalle mafie sul territorio.

I nostri quartieri della periferia di Milano e i comuni limitrofi della “città metropolitana” sono diventati le “Nuove trincee della Legalità” per combattere i mali e ogni forma di criminalità comune e mafiosa grazie al sorgere delle innumerevoli associazioni fatte di cittadini onesti, volontari, a dispetto dei ” Padrini e Padroni”, con il rispetto delle regole e l’impegno sociale.

I cittadini dei quartieri di Milano hanno preso coscienza nel contrasto alle mafie per andare oltre il recinto della repressione e fondare una teologia di liberazione dalle mafie, partendo dal basso cioè dal bisogno di sicurezza e di legalità che sono essenziali per la coesione sociale delle nostre comunità periferiche.

la Fondazione Carlo Perini

Ed è in questo contesto che la Fondazione Carlo Perini dal 2014 ha promosso i suoi “Percorsi di Legalità” dove i cittadini, di ogni categoria, sono divenuti protagonisti uniti per educare i giovani alla legalità, al non violenza, al rispetto della vita umana.

La Giornata della Memoria contro le mafie costituisce dunque una mobilitazione del popolo per rendere un servizio alle nostre città, raccogliendo elementi di riflessione e di allarme per valorizzare l’impegno di denuncia e di testimonianza agli organi investigativi e istituzionali, non per essere delatori, ma “collaboratori di giustizia e della verità”.

In tale direzione i cittadini non si limitano più a denunciare, ma si sono messi in rete per risolvere i problemi collettivi, hanno creato comitati, associazioni di volontariato per fare prevenzione, vincere l’omertà e fare pressioni sulle istituzioni, chiamate a risolvere i problemi, con risposte puntuali ed efficaci. Esemplare risulta l’attività dei gruppi di “Libera”, in prevalenza studenti e docenti, che hanno imparato a monitorare capillarmente il territorio e a mobilitarsi contro la presenza mafiosa.

Il vero contrasto alle mafie si fa con le forze dell’ordine e la magistratura con un accordo “corale di popolo” e di un sistema capace di valorizzare le molteplici articolazioni della società civile e del volontariato, in stretta collaborazione con le istituzioni, prioritariamente, e, per quanto concerne Milano, con i Nove Municipi decentrati che vivono da vicino i problemi quotidiani degli abitanti nei quartieri.

La prima manifestazione in ricordo delle vittime di mafia si è svolta il 21 marzo 1996

In occasione del 21 marzo 2023 gli organizzatori hanno scelto lo slogan: “È possibile”. È possibile infatti, realizzare una società senza mafie e corruzione se tutti noi, nell’epoca dell’individualismo esasperato, facciamo prevalere l’etica del “noi”, l’etica della condivisione e della corresponsabilità.

L’ Associazione LIBERA

Promotore dell’iniziativa fin dal 1996 è l’associazione LIBERA Associazioni, nomi e numeri contro le mafie APS

Libera è «una rete di associazioni, cooperative sociali, movimenti e gruppi, scuole, sindacati, diocesi e parrocchie, gruppi scout, coinvolti in un impegno non solo “contro” le mafie, la corruzione, i fenomeni di criminalità e chi li alimenta, ma profondamente “per”: per la giustizia sociale, per la ricerca di verità, per la tutela dei diritti, per una politica trasparente, per una legalità democratica fondata sull’uguaglianza, per una memoria viva e condivisa, per una cittadinanza all’altezza dello spirito e delle speranze della Costituzione»

da: ww.libera.it

Una piazza e un giardino dedicati alle vittime di mafia nel territorio del Municipio 7

Per questa ricorrenza, e per sottolinearne l’importanza del primo giorno di Primavera, si è deciso di riportare quelle parti del Quaderno Bianco Municipio 7 che ricordano vittime di mafia.  Nel Quaderno si accenna in particolare a due luoghi fisici del Municipio 7 che quotidianamente ricordano tali vittime: la piazza centrale del Quartiere Muggiano e l’area verde pubblica “Giardini Luisa Fantasia” situata tra le vie delle Forze Armate, via Mar Nero e via Nikolajevka.

Nel Quaderno Bianco Municipio 7 il tema della legalità e della giustizia è ampiamente affrontato. Nel caso delle vittime innocenti delle mafie il nostro ricordo è destinato a tutte le vittime: alle persone uccise come a quelle sopravvissute. A quest’ultime è rivolto l’augurio che non venga mai meno il coraggio di vivere nonostante la perdita.

Se ogni anno si intitolasse uno spazio fisico delle nostre città a una o più vittime innocenti delle mafie il nostro paesaggio urbano si arricchirebbe di luoghi simbolici da visitare e frequentare con maggior consapevolezza della realtà.

La piazza centrale  di Muggiano dedicata a Emanuela Loi e Francesca Morvillo

In tema di legalità è interessante conoscere l’iniziativa dell’intitolazione della piazzetta centrale del Quartiere Muggiano a due donne vittime di mafia:

La piazza centrale  di Muggiano dedicata a Emanuela Loi e Francesca Morvillo
La piazza centrale  di Muggiano è dedicata a Emanuela Loi e Francesca Morvillo, moglie del Giudice Falcone, Foto dal sito del Comitato di Quartiere Muggiano
  • Emanuela Loi (1967 – 1992) prima agente donna della Polizia di Stato uccisa in servizio. Dopo la strage di Capaci, nel giugno del 1992 diventa agente della scorta del magistrato Paolo Borsellino. Il 19 luglio 1992, giorno della strage di via D’Amelio a Palermo, con lei perdono la vita, oltre a Paolo Borsellino, i colleghi Walter Eddie Cosina, Agostino Catalano, Claudio Traina e Vincenzo Li Muli.
  • Francesca Morvillo (1945 – 1992) moglie del giudice Giovanni Falcone, unico magistrato donna uccisa in Italia; muore il 23 maggio 1992 accanto al marito, Giovanni Falcone, e alla scorta nella strage di Capaci.
La piazzetta di Muggiano dedicata a Emanuela Loi e Francesca Morvillo.
Un momento dell’inaugurazione della piazzetta di Muggiano a Emanuela Loi e Francesca Morvillo. Al centro il murale dipinto per l’occasione. Foto scattata il 25 novembre 2019, © Comune di Milano.

La cerimonia di inaugurazione si è svolta il 25 novembre 2019 alla presenza delle autorità municipali e cittadine,

Il Comune di Milano ha così ufficialmente motivato la decisione: «La scelta di intitolare alle due donne uno spazio cittadino è frutto di un accordo tra il Muncipio 7 e l’Assessorato alla Cultura, che hanno condiviso la volontà di tenere vivo il ricordo di tutte le vittime di quelle stragi, non solo dei giudici Falcone e Borsellino (a cui Milano ha già dedicato un giardino) ma anche delle persone che erano con loro». 

Inaugurazione della piazzetta di Muggiano a Emanuela Loi e Francesca Morvillo. La scritta vuole ricordare una frase pronunciata dal magistrato Paolo Borsellino. Foto scattata il 25 novembre 2019, © Comune di Milano.
Inaugurazione della piazzetta di Muggiano a Emanuela Loi e Francesca Morvillo. La scritta vuole ricordare una frase pronunciata dal magistrato Paolo Borsellino. Foto scattata il 25 novembre 2019, © Comune di Milano.

Il Comitato di Quartiere di Muggiano

Promotore dell’iniziativa, unitamente al Comune di Milano e al Municipio 7, è stato il Comitato di Quartiere Muggiano che spiega così la sua adesione: «La motivazione che ci ha portato a scegliere questi due nomi è una motivazione profonda, legata alle difficoltà quotidiane del borgo. Muggiano è un quartiere di periferia giovane e attivo, che vuole  superare il  degrado nei primi anni 2000 e da qualche anno sta cercando un riscatto »

Locandina di invito realizzata dal Comitato di Quartiere di Muggiano per l’inaugurazione della piazzetta del quartiere a Emanuela Loi e Francesca Morvillo
Locandina di invito realizzata dal Comitato di Quartiere di Muggiano per l’inaugurazione della piazzetta del quartiere a Emanuela Loi e Francesca Morvillo

Il messaggio che il Comitato di Quartiere Muggiano supportato dal Comune di Milano vogliono lanciare con l’inaugurazione è un messaggio di legalità, che sia in contrasto con il degrado generalizzato in cui versano alcune periferie.

L’intitolazione della piazza nasce anche con l’obiettivo di rivitalizzare e curare una piazza e infatti per l’occasione sono stati effettuati interventi di carattere artistico, che ancora oggi possiamo vedere: il murale e la frase di Paolo Borsellino “Un giorno questa terra sarà bellissima”, posta sul muro dietro la fontana.

(Nota: Testo tratto da: Maria Antonietta Breda, Quaderno Bianco Municipio 7. Periferie urbane trincee di legalità e giustizia: percorsi nei quartieri della periferia ovest di Milano, Fondazione Carlo Perini, Milano 2023, pp. 125-126).

Il giardino pubblico di Sella Nuova dedicato alla signora Luisa Fantasia

Rispetto ad alcuni anni fa anche in zona Sella Nuova la vivibilità del quartiere è migliorata; rimangono tuttavia ancora considerevoli le problematiche sociali e i fenomeni di microcriminalità legati anche allo spaccio e all’uso di droga.

Di contro molte sono le iniziative che mirano a sostenere le vittime e a promuovere la cultura della legalità soprattutto fra le generazioni più giovani.

I giardini pubblici dedicati a Luisa Fantasia in via delle Forze Armate n. 297
I giardini pubblici dedicati a Luisa Fantasia in via delle Forze Armate n. 297 (foto satellitare, Mappe versione 2.0 – Copyright © 2012-2016 Apple Inc. Tutti i diritti riservati).

I Giardini Luisa Fantasia

Tra le molteplici azioni intraprese dall’Amministrazione comunale merita di essere segnalata la dedicazione di un giardino a una donna vittima di mafia.

Il 14 giugno 2021 è stata dedicata un’area verde di Sella Nuova a Luisa Fantasia (1943- 1975). L’area situata tra via delle Forze Armate, via Mar Nero e via Nikolajevka è stata chiamata “Giardini Luisa Fantasia”.

L’iniziativa ha preso le mosse dal Municipio 7 dove, nella precedente legislatura, gli ex consiglieri Tiziana Vecchio e Walter Moccia hanno avanzato  una prima proposta che  è stata poi accolta e ratificata dal Comune di Milano.

La storia di Luisa Fantasia

Luisa Fantasia, giovane mamma originaria di San Severo di Foggia, è stata barbaramente uccisa in casa il 14 giugno del 1975, di fronte alla figlia di 18 mesi, da due giovani legati a una delle prime ’ndrine presenti in Lombardia.

La sua unica colpa: essere la moglie del brigadiere dell’Arma dei Carabinieri, Antonio Mascione, che stava indagando sotto copertura sull’arrivo di una grossa partita di eroina, dalla Calabria a Milano.

«Oggi a 46 anni di distanza, raccolto il desiderio della figlia, dopo anni di silenzio intorno alla terribile vicenda, il Comune di Milano ha reso onore alla memoria di Luisa e alla sua storia di madre e moglie dedicandole un giardino, in via delle Forze Armate all’angolo con via Mar Nero, nel quartiere dove insieme al marito si era trasferita dalla Puglia».

Beppe Sala, Sindaco di Milano
Nella foto a sinistra Luisa Fantasia, a destra il Sindaco Beppe Sala con i figli del brigadiere Mascione durante la cerimonia di inaugurazione del  14 giugno 2021
Nella foto a sinistra Luisa Fantasia, a destra il Sindaco Beppe Sala con i figli del brigadiere Mascione durante la cerimonia di inaugurazione del 14 giugno 2021

Alla cerimonia di intitolazione del giardino erano presenti il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, il sindaco di San Severo, Francesco Miglio, il comandante della Legione Carabinieri “Lombardia” Andrea Taurelli Salimbeni e i due figli del brigadiere Mascione: Cinzia, la primogenita e Pietro Paolo, nato dalle seconde nozze del padre, agente della Polizia di Stato e vicepresidente nazionale dell’associazione ‘Ultimi’ del prete anti-camorra don Aniello Manganiello.

(NOTA: Testo tratto da: Maria Antonietta Breda, Quaderno Bianco Municipio 7. Periferie urbane trincee di legalità e giustizia: percorsi nei quartieri della periferia ovest di Milano, Fondazione Carlo Perini, Milano 2023, p. 335).

Articolo a cura di

Il Quaderno Bianco è stato pubblicato dalla Fondazione Carlo Perini

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