L’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini in visita al Decanato di Baggio

Sabato 25 Marzo, l’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini, in conclusione alla sua visita al Decanato di Baggio, ha incontrato anche le istituzioni municipali, rappresentanti della Polizia Municipale, della Polizia di Stato e Carabinieri, oltre ad alcuni consiglieri comunali eletti nel territorio.

L'Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini in visita al Decanato di Baggio

La nostra accoglienza a Mons. Delpini è stato molto calorosa e, a nome di tutti, ho ringraziato l’Arcivescovo per la sua presenza e per il tempo che ci ha dedicato in questa occasione.

Nel mio discorso ho voluto ricordare che essere al servizio della città, in particolare ai quartieri del Municipio 7, è una sfida e impegno quotidiano a prendersi cura e carico di tutti i cittadini e soprattutto dei più fragili purtroppo aumentati in questo periodo di grandi difficoltà economiche.

Compito degli amministratori

Compito degli amministratori è anche quello di promuovere un lavoro di rete, sfruttando le diverse risorse e competenze atte a rispondere ai bisogni dei cittadini. Spesso siamo anche aiutati da Associazioni di volontariato, Comitati di cittadini, Dirigenti scolastici, Associazioni sportive che, come il CSI, collaborano spesso con il nostro municipio, operatori e volontari che portano competenze e aiuto dove ce ne è più bisogno.

L’importanza degli oratori

Sottolineo l’importanza degli oratori che con le loro molteplici attività coinvolgono persone di tutte le età    offrendo loro momenti gioiosi e di impegno, permettendo anche di integrare persone di differenti culture. Ai volontari ed educatori delle parrocchie va il nostro ringraziamento.

L’Ascolto e l’attenzione all’altro è un rapporto biunivoco, orizzontale che nasce con la consapevolezza della propria identità,  delle proprie radici e della propria cultura. In questo modo l’altro diventa un’occasione di arricchimento reciproco, non si annullano le differenze ma anzi  si valorizzano per costruire una comunità solida, solidale e partecipe.

Municipio 7 incontro con Mons. Delpini
Monsignor Mario Delpini con Silvia Fossati
Municipio 7 incontro con Mons. Delpini
Monsignor Mario Delpini con Silvia Fossati e Daniele Boer

La Replica di Mons Delpini

Da parte sua Mons. Delpini, ha risposto in un articolato intervento dove ha riassunto i principali punti centrali della sua visione pastorale, citando diversi titoli dei sui discorsi molto noti, tra cui il famoso “E gli Altri?”

Discorso alla Città: non dimentichiamoci degli altri

Una giusta inquietudine davanti ai problemi del nostro tempo, da affrontare con il realismo della speranza proprio dei cristiani e la buona politica di cui è capace il nostro territorio.

Chi sono gli altri?

Ma chi sono in particolare gli altri per il pastore della Chiesa ambrosiana?

«Mi sembra che tutti coloro che hanno responsabilità vivano quell’inquietudine provocata dall’interrogativo: e gli altri? E gli altri, i bambini che subiscono violenze e abusi? Le altre, le donne maltrattate, umiliate, picchiate in casa? E gli altri, gli anziani soli, chiusi nelle loro case per paura, per abitudine, perché impossibilitati a partecipare alla vita sociale? Gli altri, quelli che non hanno voce, quelli che abitano la città senza che noi ce ne accorgiamo? Gli altri, quelli per cui non abbiamo stanziato risorse sufficienti? E gli altri, quelli che non vanno a scuola, quelli che non lavorano? E gli altri, quelli che non hanno casa, quelli che non hanno assistenza sanitaria? E gli altri, quelli che lavorano troppo e sono pagati troppo poco? E gli altri, quelli che subiscono prepotenze, estorsioni, ricatti dalla malavita organizzata che si insinua dovunque può conquistarsi profitti e potere? E gli altri, i ragazzi che si associano per commettere violenze, per rovinare i muri della città e le cose di tutti, per rovinare la propria giovinezza e rendersi schiavi di dipendenze spesso irrimediabili?».

Seguono alcune riflessioni tratte dal discorso “Per un’arte del buon vicinato” e la “Gentilezza”

Municipio 7 incontro con Mons. Delpini
Rappresentati della Forze dell’Ordine e Consiglieri Comunali eletti a Baggio

Il presupposto per l’arte del buon vicinato

Abitare nello stesso territorio o addirittura nello stesso condominio non garantisce circa la predispo­sizione a essere “buoni vicini”. È necessario che sia condivisa la persuasione che il legame sociale, la cura di sé, della propria famiglia, della gente che sta intorno è la condizione per la vivibilità, la sopravvi­venza, lo sviluppo mio e della società.

Il compito delle istituzioni per la pratica del buon vicinato

Le istituzioni sono chiamate a motivare tutti ad appassionarsi all’impresa e a crederci. Le regole del vivere insieme non sono infatti un prontuario affi­dato alla buona volontà dei singoli, ma la normati­va che impegna tutti e a tutti offre garanzie. Compito delle istituzioni è di garantire il vivere insieme e crea­re le condizioni perché ciascuno possa realizzare la propria vocazione. Bisogna difendere i deboli e di contene­re l’arroganza dei prepotenti; di elaborare normative sensate e di farle rispettare, contrastando i comporta­menti arbitrari e la suscettibilità di chi crede di avere solo diritti; di offrire i servizi e curarne il mantenimen­to, evitando lo sperpero e il degrado. Compito delle istituzioni è anche quello di promuovere progetti di sviluppo che orientino le risorse non a incrementa­re i profitti di alcuni, ma a favorire il vero bene comu­ne ossia “la solidarietà/fraternità della condivisione relazionale”. Così la società si fa comunità.

… CON GENTILEZZA Virtù e stile per il bene comune

L’esercizio della responsabilità richiede molte virtù: l’onestà, il discernimento, la prudenza, la fortezza, la mitezza, il senso dell’umorismo e alcune che mi sembrano particolarmente necessarie oggi, come la lungimiranza, la stima di sé e la resistenza. Ma per il servizio al bene comune, insieme a queste virtù è necessario uno stile che forse possiamo definire con la virtù della gentilezza.

Per gentilezza non intendo solo le “buone maniere”, ma quell’espressione della nobiltà d’animo in cui si possono riconoscere la mitezza, la mansuetudine, la finezza nell’apprezzare ogni cosa buona e bella, la fermezza nel reagire all’offesa e all’insulto con moderazione e pazienza.

Infine, consiglio a tutti di sentire il suo discorso rivolta alla città e a chi l’amministra che fatto a dicembre 2022 nella Basilica di San Ambrogio

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