Al via il dibattito pubblico
Il dibattito pubblico sullo stadio San Siro che inizierà il 19 settembre aprendo quindi una nuova fase per San Siro, quella probabilmente più decisiva.
L’annuncio ufficiale è stato fatto a inizio settembre dal sindaco Beppe Sala, alla sua prima uscita pubblica dopo la pausa estiva: «Ci sono contatti costanti con le squadre e quindi la strada è avviata», ha spiegato il primo cittadino e nel frattempo i due club stanno preparando il dossier che dovrà essere spedito a Roma alla Commissione nazionale Dibattito pubblico
Il dibattito pubblico sarà coordinato da Andrea Pillon che con la società Avventura Urbana S.r.l.** ha vinto il bando del comune per la gestione del dibattito. «In Italia nessun dibattito pubblico prima d’ora è mai stato su un’opera di privati con una regia pubblica», ha chiarito Pillon.
Il Programma
Il dibattito prevede dieci incontri nell’arco di 40 giorni e si articolerà in due tipologie d’incontri:
- Quelli con la cittadinanza che riguarderanno la presentazione del dossier consegnato dalle squadre, la fattibilità economica dell’intero progetto, le ragioni dell’opera, le ricadute sociali sui quartieri e la città in generale, ed infine i temi ambientali;
- Altri cinque incontri, che saranno più tecnici, con le associazioni, i rappresentanti di categoria, il mondo delle professioni e il mondo accademico.
- La calendarizzazione degli incontri sarà pubblicata su un sito dedicato e accessibile a chiunque e anche qui sul nostro blog cercheremo di darvi tutte le notizie aggiornate sull’andamento dibattito.
- Al termine, Pillon redigerà in 30 giorni una relazione, che sarà pubblicata sul sito, dove si potranno trovare il dossier del progetto, tutti i video degli incontri e i materiali presentati dai vari partecipanti. L’ultimo passaggio coinvolgerà Comune e squadre che dovranno «prendere posizione rispetto a quello che la città ha espresso nel corso del dibattito» e che avranno a loro volta tempo fino a fine Novembre per validarla.
L’inserimento dell’ipotesi di ristrutturazione nel dibattito è stato richiamato anche da Carlo Monguzzi (Europa Verde): “Il dibattito deve essere tra due progetti, non su un progetto. Dobbiamo dimostrare nei fatti che è una cosa seria, autorevole e indipendente. Se tutto è già preconfezionato e se si riduce a calendario d’incontri si apre un problema di partecipazione e democrazia”.
** Note su Avventura Urbana
- La Commissione esaminatrice del Comune ha valutato l’offerta tecnica ed economica di Avventura Urbana Srl come la migliore fra le tre pervenute, con un punteggio di 98/100, recita la nota di Palazzo Marino. La valutazione ha tenuto conto della soluzione organizzativa e metodologica proposta per lo sviluppo, conduzione e gestione del dibattito pubblico, del piano di comunicazione, della composizione del team di lavoro, del soggetto individuato come coordinatore del dibattito e da ultimo dell’offerta economica.
- Avventura Urbana ha sviluppato negli anni una notevole esperienza di progetti come questo, di mediazione dei conflitti , di riqualificazione e trasformazioni urbane, avendo già gestito in passato i dibatti pubblici ad esempio sulla Riapertura dei Navigli di Milano, sulla Gronda di Genova, e sul Passante di Bologna.
I Referendum ‘contro’ il nuovo stadio
Nel frattempo sono stati bocciati a fine Luglio dal Comune di Milano, attraverso il Collegio dei Garanti, i 2 referendum proposti dai comitati dei cittadini che si oppongono al progetto del nuovo stadio. Queste son le principali motivazioni con cui i tecnici comunali hanno bocciato i due referendum contro il nuovo stadio di San Siro, dando responso negativo sulla fattibilità tecnica ed economica dei quesiti:
- Un cantiere di cinque o sei anni che creerebbe difficoltà di utilizzo alle squadre e ridurrebbe la capienza dello stadio (non c’è nessuno stadio di capienza adeguata nelle vicinanze di Milano che possa essere utilizzato da Milan e Inter durante la ristrutturazione)
- Costi di ristrutturazione – 510 milioni di euro – che rischiano di avvicinarsi molto a quelli di una struttura nuova che sono previsti di circa 650 per il nuovo stadio, secondo lo studio di fattibilità presentato dalle squadre a luglio del 2019.
- Infine, l’eventuale accoglimento dei quesiti referendari, spingerebbe le squadre a cercare una nuova sede per lo stadio, lasciando la gestione diretta dell’impianto in carico al Comune di Milano, con costi di manutenzione che, solo per la parte straordinaria, si stimano in circa 5 milioni annui.
Il comitato per i referendum sul nuovo stadio di San Siro hanno quindi presentato un ricorso al Tribunale Civile di Milano o contro la decisione dei Garanti di bocciare i due referendum in difesa dell’area di San Siro.
Volete sapere come si è giunti a questo punto? Leggi in nostro articolo che riassume gli avvenimenti principali legati alla vicenda del nuovo stadio di Milano.