Lo Stadio e il Derby d’Europa

Siamo a poche ore dalla partita dell’anno e la più importante degli ultimi 10 anni per le squadre di calcio di Milano, Inter e Milan, che stanno per sfidarsi per poter accedere alla finale di Champions League, alla possibilità quindi di aggiudicarsi il titolo più prestigioso in Europa.

Le due squadre hanno un pubblico molto appassionato che segue le partite con grande partecipazione, come testimoniano anche il numero di spettatori che si registra in partite più o meno importanti superando spesso le 70.000 presenze.

Il progetto principale delle squadre

In questo contesto sportivo e altamente competitivo, le due squadre hanno da tempo manifestato l’intenzione di costruire un nuovo stadio investendo circa 1,2 Miliardi€, di cui 80/90 Milioni di € andranno alla comunità e al quartiere tramite gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria.

Il Dibattito Pubblico sul tema San Siro e nuovo stadio di Milano si è concluso formalmente con la con la Deliberazione della Giunta Comunale di Milano del 19 Gennaio di quest’anno.

In quella delibera si erano fatte le ultime richieste alle squadre e su questi punti importanti bisognerebbe raggiungere un accordo o quanto meno ricevere una risposta formale che non è ancora stata formulata.

Ricordiamo quali sono le richieste alle due squadre per proseguire con il progetto ampiamente discusso e formalizzato nelle conclusioni del Dibattito Pubblico:

  • di aumentare la capienza prevista, con raggiungimento dei 70mila posti, in modo garantire la natura popolare di accesso allo stadio e con particolare attenzione ai settori con biglietti a basso costo
  • di aumentare la superficie di verde fruibile (circa il 18%), in modo che rappresenti almeno il 50% della superficie oggetto dell’area oggetto d’intervento.
  • di finanziare un piano d’interventi per circa 40 milioni sulla rigenerazione dei quartieri limitrofi lo stadio, ad esempio piazza Selinunte, utilizzando gli oneri di urbanizzazione, il contributo sul costo di costruzione, e gli extra oneri concordati con le squadre.
  • di prevedere il maggior distanziamento possibile del nuovo stadio dalle abitazioni della vicina via Tesio e predisporre soluzioni di maggior mitigazione degli impatti sonori, anche attraverso l’uso del verde.
  • di raggiungere i più alti standard di sostenibilità ambientale per il cantiere e per l’area durante i lavori)

I piani “B” delle squadre

Nel frattempo sono iniziate diverse esplorazioni, soprattutto da parte del Milan, per trovare una  soluzione alternativa e individuando nell’ippodromo La Maura, una possibile area  dove costruire un suo stadio, mentre l’Inter valuta “piani B” alternativi anche fuori Milano.

Ora, il Municipio 7 e Municipio 8, come maggioranze politiche, hanno espresso la loro totale contrarietà a questo progetto del Milan, perché ritengono che si debba preservare quest’ area “della Maura” a vocazione verde e agricola   e che  non vi si possono  costruite strutture invasive come uno stadio.

Referendum e Vincolo paesaggistico / culturale

La situazione rimane molto complessa, anche perché si è recentemente riaperto il fronte del Referendum che potrebbe bloccare i lavori previsti dal progetto iniziale delle squadre.

A questo si è poi aggiunto la valutazione e il chiarimento necessario sul se vi sia o meno il  vincolo paesaggistico o vincolo culturale vincolo sull’area di San Siro e sul secondo anello dello stadio in particolare.

  • Infatti, qualora la risposta fosse positiva – e cioè che il Meazza ha sarà  messo sotto tutela – il progetto di un nuovo stadio  a poche centinaia di metri di distanza, indissolubilmente legato al suo abbattimento, salterebbe definitivamente.
  • Dal canto suo il Comune ritiene di dover evitare la presenza di due stadi adiacenti e funzionanti, chiaramente incompatibili con la vita del quartiere: se il Meazza non si può abbattere, di certo non si può costruire un altro stadio a due passi.

Rimarrebbe la possibilità di una ristrutturazione dello stadio, alternativa che però è stata completamente scartata dalle 2 squadre. Contrarietà puntualmente documentata durante il Dibattito Pubblico e che riflette l’indubbia difficoltà di effettuare importanti lavori di ristrutturazione su un impianto sportivo in cui  2 squadre, durante la stagione sportiva, giocano quasi ogni 3 giorni con un seguito di pubblico molto importante.  

A fronte di  questa complessità, rimane in prima linea il nostro sindaco Beppe Sala, a cui bisogna riconoscere che sta facendo di tutto per trovare una soluzione che possa conciliare:

  • le esigenze delle squadre per un nuovo stadio
  • le esigenze di mantenere lo stadio nel   comune di Milano, senza che le squadre siano costrette ad abbandonare il Meazza e San Siro
  • le aspettative dei cittadini residenti a San Siro che da anni attendono soluzioni per risolvere i problemi del traffico, inquinamento acustico e sicurezza che si verificano a ogni evento sportivo, o di altra natura,  che richiama moltissime persone da altre zone o città.

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