Il Borgo di Figino

Se percorriamo via Novara in direzione periferia Nord di Milano,   troveremo  gli alberi  e i prati del Bosco in Città e una campagna fatta di campi coltivati fino ad arrivare a Figino. Figino è uno  dei pochissimi quartieri di Milano che ha conservato le caratteristiche del borgo rurale, sfuggito dall’espansione edilizia della metropoli, rimanendone distaccato, circondato da  campi e cascine.

Introduzione

Con questo articolo procediamo nell’approfondimento del Quaderno Bianco Municipio 7, realizzato dalla Fondazione Carlo Perini con autrice l’arch. Maria Antonietta Breda, dando uno sguardo al territorio dell’ex Comune di Figino. Situata nella porzione nord del Municipio 7 questa parte di Milano è identificata dal Piano Regolatore Vigente con il Nucleo di Identità Locale 63 “Figino” e con il NIL 88 “Parco Bosco in città”. Il primo comprende il nucleo urbanizzato mentre il secondo include le restanti parti del territorio dell’ex Comune.

Mappa Figino
Mappa del territorio del Municipio 7 con i Nuclei di Identità Locale: Figino e Bosco in città (SIT Milano Cartografia).

La Popolazione

Dalle statistiche elaborate dal Comune di Milano sappiamo che nel 2019 la popolazione è così composta e distribuita sul territorio:

 Popolazione residente N.Popolazione straniera %Superficie totale Km2Densità (N. ab./km2)
Municipio 7176.87323,331,345.644
NIL 632.40524,61,41.718
NIL 8864525,37,883

Il territorio

La maggior parte del territorio si trova all’interno del Parco Agricolo Sud Milano e, nel Piano di settore agricolo del Parco del 2007, è indicato come: “Zona agricola con forte attitudine produttiva”.

A est e a sud i terreni fanno parte del parco Boscoincittà, considerato dagli abitanti come risorsa importante del quartiere. Come continuum dell’abitato storico, dal quale si distingue chiaramente per le tipologie degli edifici e per la sua estensione, tra il 2013 e il 2015 è stato realizzato a sud il complesso residenziale di “housing sociale” “Borgo sostenibile”.

Il centro storico invece conserva in gran parte i suoi caratteri sette-ottocenteschi, i quali permettono di apprezzare la sua storicità.

A proposito delle permanenze in questo antico borgo, il giornalista Gabriele Pagani nel libro Milano e i suoi borghi, Edlin, Milano 2009 così osserva: «è un bellissimo piccolo paese che ha conservato sorprendentemente, molto dell’antico borgo alle porte di Milano.

La viabilità “ristretta”

Pur essendo stretto, in modo asfittico tra alcuni grandi assi viari che scorrono a poche centinaia di metri (statale Novara – Torino, tangenziale ovest, autostrada Milano Torino) e in presenza di una incalzante urbanizzazione, il nucleo centrale ha preservato un’area di intimità fatta di piccole botteghe (altrove scomparse), splendidi cortili rurali sette-ottocenteschi e un ritmo di vita ancora parzialmente a misura d’uomo. È sicuramente uno dei borghi, di tutta la cintura urbana metropolitana milanese, che meglio hanno conservano e conservano – tuttora – i loro originali valori».

Carta Figino 1990
Il territorio del nucleo abitato di Figino nel 1990. Dettaglio della Carta Tecnica comunale (SIT Milano Cartografi

La storia più antica

Riguardo ai tempi più antichi poche sono le fonti ad oggi ritrovate su Figino. Una risale al 1017 e a quella data si sono rifatti gli abitanti per organizzare una grande festa nel 2017, con la volontà di celebrare gli almeno 1000 anni del borgo. Il documento è un contratto di permuta con il quale viene ceduto un campo di una pertica (645 mq) in cambio di un altro situato a Trenno.

Nel XIII secolo Figino risulta articolato in tre comunità, ognuna delle quali con una sua chiesa: Figino Tavorco con la chiesa di S. Materno, Figino de Erta con la chiesa di S. Martino, Figino Tavoredo con la chiesa di S. Romano. Per quanto riguarda il numero degli abitanti risulta che nel 1771 la popolazione era di 330 unità, per poi raggiungere i 607 abitanti nel 1861

Per quanto riguarda la toponomastica il nome Figino è di possibile origine latina. Dal punto di vista prettamente amministrativo Figino risulta Comune già nel XIII secolo. Nel 1346 risulta incluso nella Pieve di Trenno e vi rimane fino quasi alla fine del XVIII secolo. Nel 1798 è invece inserito nel Distretto di Baggio e subito dopo in quello di Sedriano. Il Comune è soppresso nel 1811, con Cassina del Pero e Quinto Romano ed è aggregato al Comune di Settimo, incluso nel distretto I di Milano, cantone III di Rho. Nel 1816 è nuovamente reintegrato nel ruolo di Comune e dopo l’Unità d’Italia assume la denominazione di Figino di Milano; infine nel 1869 è aggregato al Comune di Trenno e unitamente ad esso nel 1923 diviene parte di Milano.

Mappa antica di Figino
Dettaglio del Catasto Teresiano Mappe di attivazione, Comune censuario di Figino, 1721, fogli IV e VII.

Un nucleo storico con il suo secolare paesaggio agrario tra passato e presente

La mappa che ci porta più indietro nel tempo è il Catasto Teresiano. Osservando la mappa catastale del 1721 possiamo verificare che il borgo di Figino è compatto, attraversato da una sola strada e tra le abitazioni vi sono notevoli giardini. Dagli studi emerge che l’estensione del territorio è di pertiche 4.991, corrispondenti a 3.266.835 mq., e il territorio è ricco di fontanili. Distribuite nel territorio vi sono quattro cascine: Mulinello, Roncazzo, Bettola e un’ultima, anch’essa denominata Bettola, con annessa osteria di proprietà del sig. Francesco Alfieri. I terreni sono divisi in 16 proprietari e la maggior tipologia di coltivazione è l’“aratorio avitato asciutto con moroni” a cui segue il “prato adacquato con salici”. Nel corso del XIX secolo non si hanno grandi trasformazioni se non qualche ampliamento e qualche aggiunta in alcune delle corti. Una curiosità la strada principale, che nel 1885 è indicata in mappa come “Strada interna del Paese”, nel 1887 ha già assunto tre diversi nomi: Via Lunga, Via Rhò, Via Crocefisso.

La storia più recente

Trasformazioni significative si hanno a partire dagli anni Sessanta del XX secolo.  Tra il 1965 e il 1972 a nord e a sud del nucleo storico si costruiscono i primi palazzi) e nuove residenze si aggiungono anche nei due decenni successivi andando ad ampliare la superficie edificata. Quasi tutti gli interventi si devono alla Cooperativa Edificatrice Ferruccio Degradi. È possibile ancora oggi riconoscerli dal logo rosso e bianco posizionato sotto il numero civico.

Il Borgo sostenibile

Figino il Borgo Ssostenibile
Figino il Borgo Ssostenibile

L’intervento urbanistico di maggior rilievo è il recentissimo “Borgo sostenibile” che, come già detto si contrappone nettamente all’edificato consolidato, accostandosi a esso ed estendendo l’area urbanizzata verso sud, il lotto è delimitato da via Giovanni Battista Rasario a nord, via Lucio Cornelio Silla a est e a sud dall’ampia area agricola che si estende fino a via Novara. Si tratta di un’esperienza di housing sociale realizzata tra il 2013 e il 2015 che ha portato a Figino circa 800 nuovi abitanti su una popolazione di circa 1700. Il quartiere, inaugurato il 13 giugno 2015, è concepito come un complesso con cinque corti che ospita famiglie con bambini, giovani coppie e anziani nei 323 alloggi, di tagli differenti: da 40 a 165 mq., offerti in locazione e con contratti di futura vendita. La residenza è integrata con spazi comuni, un parco lineare avente una parte dedicata agli orti e una piazza pubblica su cui affacciano negozi e servizi. La documentazione dettagliata di questa iniziativa è pubblicata sul sito di Fondazione Housing Sociale .

Veduta satellitare dell’area dove è stato realizzato il “Borgo Sostenibile” di Figino.
Veduta satellitare dell’area dove è stato realizzato il “Borgo Sostenibile” di Figino.

Rispetto all’uso del suolo storico non edificato nei secoli si ha una riduzione in termini quantitativi delle aree destinate all’agricoltura, generalmente in favore di altre aree verdi come ad esempio le porzioni del Parco Bosco in città, che hanno sostituito i campi a nord e a est del borgo. Piccole porzioni agricole a ridosso dell’abitato storico sono invece state urbanizzate. In ogni caso la maggior parte del territorio è destinata a verde.

Due Architetture degne di nota

Premettendo che tutto il centro antico è degno di nota e merita certamente una visita, qui si segnalano i duei edifici approfonditi nel Quaderno Bianco:

Figino, Chiesa San Materno
Figino, Chiesa San Materno
  • Chiesa di San Materno. Di origine seicentesca ha subito diversi interventi nel corso dei secoli. è situata in via Fratelli Zanzottera n. 19.
  • Casa Brivio. Si tratta di una “casaforte” risalente al XV sec., situata in via Fratelli Morelli n. 25-27. L’edificio è vincolato ai sensi del D.L. 22 gennaio 2004, n. 42 Codice dei beni culturali e del paesaggio. Si possono ammirare aperture con architravi, solette lignee e ampie balconate che, nonostante i rifacimenti successivi, richiamano la storia secolare dell’antica borgata di Figino.
Figino, Casa Brivio,
Figino, Casa Brivio,

Le cascine di Figino

Il Quaderno Bianco dedica l’intero quarto capitolo alle cascine. Quelle attualmente presenti nel territorio di Figino sono:

  • Cascina Bettole, via Novara n. 545 Ristrutturata ed adibita ad abitazioni private.
  • Cascina Cornaggia, via Molinetto.Vi abitano più famiglie di agricoltori anche se in questi ultimi anni l’attività agricola si è ridotta.
  • Cascina Corte dei Porta (La Cortascia), via Fratelli Zanzottera n. 4 L’attività agricola è ancora svolta dalla famiglia Porta mentre è stato abbandonato l’allevamento.
  • Cascina Corte del Gallo (Cort del Gall), via Fratelli Morelli n. 5. La cascina è stata ristrutturata negli anni Settanta ed adibita ad abitazioni. Una parte dei terreni di pertinenza è stata concessa a Italia Nostra per l’ampliamento del Parco Boscoincittà.
  • Cascina Lodi (ex Cort dei Quatter Dazzi), via Filippo Anghileri n. 8.
    • Si è conservata solo la porzione della famiglia Lodi la quale svolge ancora attività agricola. L’allevamento, un tempo fiorente, è stato abbandonato.
  • Cascina Molinetto, via Molinetto n. 79 Ancora attiva. L’Azienda agricola di Banfi Ernesto fa parte del Consorzio DAM.
  • Cascina Vezzoli, via Fratelli Morelli n. 22. Ancora attiva.
Figino Cascina Bettole
Figino Cascina Bettole

Progetti di rigenerazione urbana

Nell’Atlante della Rigenerazione urbana predisposto dal Comune di Milano sono segnalati due interventi previsti nell’ambito del “Piano Quartieri”. In via Ponte del Giuscano 1/2 è prevista la riqualificazione strutturale dell’impianto sportivo comunale dato in concessione alla Società Educazione Fisica Mediolanum 1896 A.S.D. In via Fratelli Morelli angolo via Lucio Cornelio Silla è prevista un’area di mobilità condivisa e sostenibile.Nell’Atlante è inoltre segnalato un corpo di fabbrica in via Ponte da Giuscano 20 come Patrimonio edilizio dismesso con criticità (Immobili ricompresi nella Tav. R.10 del PGT non oggetto di segnalazione).

L’Atlante è un elaborato grafico del PGT del Comune di Milano che compone il Documento di Piano (DP) “Milano 2030 Visione, Costruzione Strategie, Spazi” – parte 01 Relazione generale. È costituito da ventisei tavole; quelle che riguardano il Municipio 7 sono otto e quelle che riguardano Figino sono la Tavola n. 20 e la n. 21.

Associazionismo e partecipazione oggi

A Figino operano numerose realtà associative e sociali appartenenti al terzo settore. Alcune sono presenti da decenni, altre sono di recente istituzione. Nel volume si trovano notizie in merito a:

Associazione culturale Il Giuscano, Associazione DOMO lingue e culture, Associazione Famiglie Sindrome di Williams,Comitato abitanti Borgo, Cooperativa sociale Arimo, Figino L@B, Genera, Nuovo Comitato di Quartiere Figino.

Legalità

Un’area particolarmente degradata e quella dell’ex depuratore di via Silla dove spesso si scarica materiale inquinante ed è zona di prostituzione e spaccio.

Nell’ambito del progetto “Percorsi di Giustizia e Legalità 2020/2022 organizzati dalla Fondazione Carlo Perini si ricorda che di Figino si è parlato nella conferenza del 24 settembre 2022 dal titolo L’Antico Comune di Trenno ed Uniti (con Figino, Lampugnano, Quarto Cagnino e Quinto Romano). Relatori Walter Cherubini e Pietro Esposito.

Un’ interessante tesi di laurea di un giovane figinese

Morandini Andrea M., Il borgo parlante. Un progetto di comunicazione per la comunità di quartiere, Tesi di laurea magistrale in Design della Comunicazione, Politecnico di Milano, Scuola di Design, Relatore prof. Francesco E. Guida, A.A. 2020/2021. Nella tesi si analizza a fondo il rapporto tra i “vecchi” e i “nuovi” abitanti.

Figino  il Borgo Ssostenibile
Figino il Borgo Sostenibile dall’alto
Figino  il Borgo Ssostenibile
Figino il Borgo Sostenibile

Photo Credits: @Diego Mantica

Ringraziamo l’autrice di questo articolo Arch. PhD. Maria Antonietta Breda che è anche l’autrice principale del Quaderno Bianco del Municipio 7

Il Quaderno Bianco è stato pubblicato dalla Fondazione Carlo Perini

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Questo articolo ha un commento

  1. Antonia Longo

    Adoro Figino. Potrebbe essere un gioiello, un quartiere a misura d’uomo.
    Ma mancano troppi servizi essenziali.
    Il Comitato di Quartiere si muove per questo.
    Dobbiamo migliorare la qualità della vita degli abitanti di Figino. Lo meritano.

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