Festa di Sant’ Antonio Abate

Il 17 Gennaio si è celebrata la festa di Sant’Antonio Abate e anche quest’anno, come da molti anni, l’Associazione Amici Cascina Linterno ha organizzato la tradizionale festa nelle prima domenica successiva, cioè il 21 gennaio 2024.

In una giornata molto fredda rispetto alle temperature degli inverni in epoca di cambiamento climatico, circa 250 persone hanno partecipato all’evento, molte le famiglie con bambini che si sono radunate a Cascina Linterno.

Saluti istituzionali

In rappresentanza del Municipio 7 sono interventi Manuel Sciurba (Assessore al Verde) e Daniela Capitanio (Presidente della Commissione parchi, sport e tempo libero), che hanno portato i saluti istituzionali, testimoniando soprattutto la vicinanza del Municipio a questi eventi di rilevanza storica e sociale.

In particolare l’Assessore Sciurba ha ricordato Marisa Milani, docente e attivista, volontaria dell’associazione MondoDonna legata ad Amici Cascina Linterno e da sempre impegnata per il nostro territorio, in particolare per il quartiere di Quarto Cagnino, venuta purtroppo mancare all’inizio dell’anno.

L’introduzione di Gianni Bianchi e la presentazione della mappa interattiva

E’ poi intervento Gianni Bianchi, Presidente dall’Associazione Amici Cascina Linterno, che ha riassunto le modalità e la storia di questa festa, oltre ad annunciare che è ora disponibile sul WEB una nuova mappa interattiva della Cascina che ne illustra storia, segreti e i punti di interesse, permettendo una visita più accurata alla Cascina anche da remoto. Questo è link alla mappa per smartphone, presto sarà disponibile anche la mappa navigabile su un PC.

Origini della festa e la sua celebrazione a Cascina Linterno.

La tradizione di questa festa è di origine contadina e il Santo è da sempre considerato protettore degli animali delle fattorie, oltre che il primo degli abati e fondatore del monachesimo cristiano. 

Anche la festa a Cascina Linterno celebra il santo con i due riti principali che si basano sulle storie e leggende legate alla vita del santo:

  1. con rito della benedizione degli animali, celebrato da Don Cesare Pavesi in rappresentanza del Decanato di Baggio
  2. con l’accensione del fuoco bruciando una catasta di legna. Quest’anno, come già da un paio d’anni, l’accensione del fuoco (proibita in ambito comunale per motivi di sicurezza ed ecologici) è stata sostituita dalla “lanternata”, cioè da una processione in cui i partecipanti portano la lanterna illuminata da un lumino fino alla piramide che rappresenta la pira di legna. Alla fine si vede la piramide illuminata delle luci di cento e più lumini, un vero e proprio fuoco di luce.

Chi è Sant’Antonio Abate e perché si festeggia.

Antonio era nato da una agiata famiglia cristiana nel 251 in Egitto, all’epoca una delle nazioni più ricche e potenti del mondo. Rimasto orfano all’età di 19 anni, fulminato dal precetto evangelico “vendi tutto e dona ai poveri”, si liberò di tutti i beni e andò a vivere nella solitudine del deserto della Tebaide pregando e lavorando. Dedicò la sua esistenza alla preghiera e all’aiuto verso i bisognosi.

Perché è il patrono degli animali

Si dice che Sant’Antonio Abate morì così, solo tra i suoi animali e il suo orto, all’età di 105 anni ma rimanendo eterno nella storia del calendario cristiano che ogni anno, il 17 gennaio, lo ricorda come santo protettore degli animali domestici, patrono dei maiali e della stalla.

Il fuoco e il maialino

Molte sono le leggende che vogliono Sant’Antonio Abate raffigurato con un maiale e le fiamme. Ad esempio, una leggenda racconta che questi scese all’inferno per affrontare Satana e per mettere in salvo alcune anime. Inoltre, mandò il suo maiale con una campana legata al collo per distrarre il diavolo riuscendo così a rubare il fuoco infernale e donarlo agli uomini sulla terra.

La benedizione degli animali 

In questa giornata in molte località d’Italia e d’Europa avviene la benedizione degli animali da compagnia e da cortile, non solo davanti alle chiese. I parroci si recavano spesso di persona nelle aziende agricole, nelle fattorie e negli allevamenti, per impartire la benedizione.

La tradizione dei falò 

Sempre molto diffusa è l’accensione di un gran falò, a ricordo del fuoco che Sant’Antonio rubò  per donare luce e calore alla Terra, al tempo afflitta da temperature glaciali. La notte di Sant’Antonio si accendono perciò dei falò propiziatori, con l’intento di gettare tra le fiamme ile cose vecchie, in vista della fine dell’inverno.

Contributi

Tra i partecipanti alla festa, dobbiamo citare chi ha contribuito in modo particolare alla riuscita della stessa:

  • Simone Lunghi, che ha interpretato un perfetto Sant’Antonio
  • Roberto Moiraghi, il maestro cerimoniere
  • Mario Donadio, che ha curato animazione per bambini
  • i soci volontari dell’Associazione Amici Linterno, che hanno gestito oltre alla preparazione dell’evento anche il ristoro delle persone con tè caldo e vin brulè.
  • Il fotografo Paolo Zandrini, che ha girato il video dell’evento che trovate su Youtube (a questo link)

Inoltre, le foto più belle sono state scattate da Andrea Cherchi, uno dei più famosi fotografi di Milano che da anni collabora con l’Associazione Amici Cascina Linterno di cui è socio onorario. Trovate le sue foto su Facebook allegate a questo post.

In questa galleria fotografica solo alcune foto, di Cherchi e altri partecipanti.

Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
Festa di Sant'Antonio a Cascina Linterno
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