25 Aprile 2024

🇮🇹 Le celebrazioni del 25 Aprile, 79° anniversario della Liberazione dal Nazifascismo in Municipio 7. Le cerimonie promosse dalle istituzioni e da molte associazioni sono numerose e diffuse su tutto il territorio.

  • Dapprima la commemorazione presso la Sala Consiliare del Municipio 7, di cui potete vedere qui sotto il mio discorso e quello dell’assessore Manuel Sciurba
  • poi il corteo per le vie di Baggio e infine la posa della corona al monumento di Piazza Stovani. La corona è stata deposta dai pronipoti del partigiano Mauro Cassani, nato a Baggio e morto combattendo i nazifascisti a 29 anni in val d’Ossola. Questi giovanissimi rappresentano bene la memoria del passato: a loro va il mio pensiero e sincero ringraziamento per tener vivo il ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per libertà.

Ringrazio inoltre tutti i cittadini interventi, le associazioni e tutte le sezioni ANPI nel Municipio 7, rappresentate dal presidente dall’ ANPI di Baggio-Olmi, Antonio Amoruso.

Nel suo intervento, Silvia Fossati riprende i contenuti del monologo che lo scritttore Antonio Scurati aveva preparato per una trasmissione RAI incentrato sul tema del 25 aprile. Intervento che è stato invece annullato so con un evidente atto di censura preventiva effettuata dai dirigenti RAI molto attenti alle indicazioni dell’attuale governo di destra.

Il discorso di Silvia Fossati

La conclusione storica

A mio parere, invece, ii fatti storici dimostrano che Il 25 aprile 1945 è il presupposto del nostro Stato democratico e repubblicano. Perché il 25 aprile è la data simbolica della fine dell’occupazione nazifascista in Italia. Infatti, proprio quel giorno venne proclamata dai Comitati di liberazione partigiani l’insurrezione generale. Quel giorno venne liberata Milano, con la fuga di Mussolini, e poi Genova, Torino e così via tutto il nord Italia. Subito dopo, il 29 aprile venne firmata la resa di Caserta, che sancisce formalmente la fine della guerra in Italia, proprio nei giorni della morte di Mussolini e di Hitler. Possiamo dire che dal 25 aprile inizia una nuova fase della nostra Storia. Se abbiamo avuto il 2 giugno 1946, il referendum istituzionale, l’Assemblea Costituente è proprio grazie alla resistenza e alla liberazione.

Ricordiamo che le Nazioni sconfitte nella Seconda Guerra mondiale non ebbero il diritto di sedersi al tavolo del Trattato di Pace e nemmeno quello di scriversi una Costituzione. Così fu per la Germania e per il Giappone. Invece, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, l’Italia divenne “cobelligerante” a fianco degli Alleati e così si conquistò una maggiore autonomi ed ebbe il diritto di scriversi da sola la Costituzione. Diritto conquistato con il sangue della Resistenza. 

Il 25 aprile e il 2 giugno sono le due feste della Repubblica italiana e sono indissolubilmente legate, perché la seconda è “figlia” della prima. Dobbiamo festeggiarle tutti assieme, senza inutili polemiche storiche. Perché sono le radici della nostra democrazia, di tutti.

Le parole di Piero Calamandrei nel discorso per i 10 anni della Costituzione agli studenti milanesi.

Il libro Dedicato ai caduti per la Libertà del Municipio 7 di Milano

Resistenza e Liberazione tra città e campagna a ovest di Milano.

E’ intervenuto tra gli altri, Giorgio Uberti, autore del libro e curatore della ricerca storica, realizzata in un confronto aperto con alcune sezioni dell’ANPI in occasione degli ottant’anni dalla Liberazione, che racconta la vita dei protagonisti, l’ampiezza degli eventi e il significato dei luoghi tra il 1943 e il 1945, in quella porzione di città all’epoca inquadrata all’interno dei confini del cosiddetto “Settore Magenta”. Una vasta area urbana che, dalla cerchia dei Navigli, si estende fino ai confini del Comune, tra l’Olona e via Lorenteggio, usata dalle forze partigiane con le sue variegate formazioni, per progettare l’Insurrezione generale. Qui si sono incontrati due mondi: quello della città urbanizzata, con i suoi complessi residenziali e le sue industrie, e quello della campagna, con i suoi borghi e le sue cascine.

Galleria fotografica

Mattarella Civitella in Val di Chiana

Bisogna anche ricordare l’intervento del presidente della Repubblica Mattarella, che ha celebrato l’anniversario della Liberazione a Civitella in Val di Chiana, a ottant’anni dalla terribile, disumana, strage nazifascista perpetrata, in questo territorio, sulla popolazione inerme. Qui e nella vicina San Pancrazio, molte persone furono sterminate dai soldati della famigerata divisione Goring. La tragica contabilità del 29 giugno del ’44, in queste terre racconta di circa 250 persone assassinate. Tra queste, donne, anziani, sacerdoti e oltre dieci minorenni.

Essere uniti nell’antifascismo è un dovere, senza memoria non c’è futuro. I partigiani sono i stati veri patrioti.

Con queste barbare uccisioni, nella loro strategia di morte, i nazifascisti cercavano di fare terra bruciata attorno ai partigiani per proteggere la ritirata tedesca, di instaurare un regime di terrore nei confronti dei civili perché non si unissero ai partigiani, di operare vendette nei confronti di un popolo, considerato inferiore da alleato e, dopo l’armistizio, traditore.

Si trattò di gravissimi crimini di guerra, contrari a qualunque regola internazionale e all’onore militare e, ancor di più, ai principi di umanità.

Sergio Mattarella ha sottolineato anche: «Intorno all’antifascismo è possibile e doverosa l’unità popolare, senza compromettere d’altra parte la varietà e la ricchezza della comunità nazionale, il pluralismo sociale e politico, la libera e mutevole articolazione delle maggioranze e delle minoranze nel gioco democratico».

«A differenza dei loro nemici, imbevuti del culto macabro della morte e della guerra – ha aggiunto -, i patrioti della Resistenza fecero uso delle armi perché un giorno queste tacessero e il mondo fosse finalmente contrassegnato dalla pace, dalla libertà, dalla giustizia. Oggi, in un tempo di grande preoccupazione, segnato, in Europa e ai suoi confini, da aggressioni, guerre e violenze, confidiamo in quella speranza».

Sergio Mattarella

Video degli interventi e dei cori in piazza Stovani

25 Aprile 2024, il discorso di Manuel Sciurba, Assessore del Municipio 7, alle celebrazioni della Festa di Liberazione. Sala Consigliare del Municipio 7 di Milano.

25 aprile 2024, il discorso di Antonio Amoruso, presidente dall’ ANPI di Baggio-Olmi, in piazza Stovani

Si canta Bella Ciao mentre viene deposta la corona di fiori al monumento dei Caduti. La corona è stata deposta dai pronipoti del partigiano Mauro Cassani, nato a Baggio e morto combattendo i nazifascisti a 29 anni in val d’Ossola.

Tutti cantano Fischia il Vento, canzone dei partigiani italiani, la cui melodia è ispirata alla famosa canzone popolare sovietica Katjuša.

Loading

Al momento stai visualizzando 25 Aprile 2024

Lascia un commento